Auditorium Parco della Musica -Renzo Piano-

L’Auditorium non è semplicemente un edificio, ma uno spazio urbano dotato di piazza, cavea, negozi, ristoranti…e si colloca in un’area, un tempo degradata, a poca distanza da edifici di grande rilevanza architettonica, sia del passato che del presente: lo Stadio Flaminio, il Palazzetto dello Sport, il Villaggio Olimpico, il MAXXI, il Ponte della Musica, lo Stadio Olimpico ed il Complesso del Foro Italico. È studiato nei dettagli per garantire un’acustica eccellente. Si ispira, per le forme, a tre liuti rovesciati disposti secondo una planimetria che ha subìto modifiche, rispetto al progetto originale, in seguito al ritrovamento di un sito archeologico (con una villa romana) durante gli scavi per le fodazioni. Ospita la sede dell’Accademia di Santa Cecilia, rimasta senza dal 1936,(quando fu demolito il teatro Corea che la ospitava, per la sistemazione di Piazza Augusto Imperatore), un museo archeologico e tre sale principali di dimensioni differenti. La sala Petrassi, più piccola e polifunzionale, è adatta a differenti tipi di rappresentazione: musica con e senza amplificazione e teatro. La sala Sinopoli, estremamente adattabile, grazie ad accorgimenti come le speciali tende in materiale fonoassorbente, i pannelli curvi al soffitto, che possono essere regolati in altezza, la possibilità di disporre le poltrone in circolo, spostando il palco in zona centrale, una parete scorrevole della scena…tutti accorgimenti tecnici, insomma, in grado di rendere, la sala, perfettamente adattabile alle diverse esigenze (tranne alle rappresentazioni teatrali, perchè non ha le quinte). Infine, la sala Santa Cecilia che è la più grande e, già solo entrandoci, è capace di emozionare. Linee curve e tagli rettilinei, compongono l’insieme soffitto e galleria. Il soffitto ha grandi moduli all’apparenza spessi e curvati, disposti come a disegnare geometrie di stelle che brillano grazie alle luci, collocate negli spazi di connessione. Le curvature, si fondono visivamente con le geometrie rettilinee della galleria, il tutto avvolto nel caldo colore rosso del ciliegio americano. Sul palco ritroviamo i pannelli sottili e curvati già visti nelle altre sale.
Le poltrone, realizzate da FRAU, sono in materiale fonoassorbente: da vuote, assorbono le stesse onde sonore che da occupate e questo garantisce una resa acustica ottimale sia a sala vuota (prove) che a sala piena (concerto).
Sotto ogni poltrona è alloggiata una bocchetta per l’areazione, ciò permette all’aria di uscire poco alla volta senza produrre fastidiosi rumori.
Nell’ Auditorium ci si sposta su percorsi anulari sia tra i foyer che dietro le quinte.
I materiali si ispirano alla tradizione romana: mattoni sabbiati e travertino con l’aggiunta del ciliegio americano, scelto per le sue caratteristiche acustiche. Le coperture ricordano quella del Pantheon a moduli di piombo che funge anche da isolante acustico per i rumori della città.
La matericità delle pareti in mattoni, al piano terra, è alleggerita dalla presenza delle ampie vetrate. Proprio grazie ai mattoni rossi sabbiati, si percepisce il forte richiamo agli edifici della Roma Antica, come i Mercati Traianei. L’ascesa, grazie alle ampie scalee, verso le sale, amplifica l’attesa che diventa stupore una volta dentro. L’auditorium è un organismo con l’impronta tipica di Renzo Piano: è contemporaneo, ma non stridente, accorto, equilibrato, studiato nei dettagli invisibili, apparentemente spoglio e invece ricco di bellezza semplice.

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